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Soldi in arrivo, ma non per tutti: solo questi cittadini riceveranno ben due sorprese in busta paga

Stanno per arrivare soldi extra a numerosi lavoratori e pensionati, ma chi li riceverà effettivamente? Facciamo chiarezza.

Giugno e luglio saranno mesi ‘caldi’ per moltissimi lavoratori e pensionati e non solo per questioni climatiche. Si tratta infatti di un periodo nel quale è prevista l’erogazione di una importante somma di denaro extra che confluirà direttamente sui loro stipendi o sui cedolini del trattamento pensionistico.

Bonus in denaro in arrivo ma non per tutti i lavoratori e pensionati. I dettagli (smemoranda.it)

Questo consentirà loro di tirare una boccata d’ossigeno dopo mesi notoriamente non facili dal punto di vista economico e guardare con maggiore ottimismo all’estate ormai alle porte e alle vacanze da organizzare. Ma in cosa consiste questo bonus in denaro e, soprattutto, chi, effettivamente, nel potrà beneficiare? Facciamo chiarezza.

Bonus in denaro per lavoratori e pensionati: a chi arriva

Come dicevamo l’extra somma in arrivo tra il mese di giugno e quello di luglio non spetterà a tutti i pensionati e a tutti i lavoratori. Si tratta infatti di una misura con requisiti specifici per poter essere incassata; di fatto ci troviamo di fronte ad un’erogazione che ha tutte le caratteristiche dello stipendio o che, nel caso dei pensionati, viene calcolata tenendo conto del reddito e dei contributi versati. Avete capito di che cosa si tratta?

In arrivo la quattordicesima mensilità. Ma chi la riceverà? (smemoranda.it)

Stiamo ovviamente parlando della quattordicesima mensilità, uno dei versamenti più attesi dopo la tredicesima. Ma se quest’ultima spetta ad un bacino più ampio di dipendenti e persone in pensione, nel caso della quattordicesima la platea si restringe e non di poco. Infatti questo pagamento non è obbligatorio per legge per tutti ma spetta ai dipendenti solo nel caso in cui ne sia prevista l’erogazione sul CCNL oppure se venga specificato nel contratto aziendale individuale.

Nel loro caso l’importo è similare ad una mensilità dello stipendio pur rimanendo più basso qualora un dipendente non abbia lavorato per tutti i dodici mesi precedenti. Chi ne rimane escluso? I dipendenti pubblici nella stragrande maggioranza ed i metalmeccanici o i lavoratori del settore comunicazioni (ad eccezione di casi di accordi interni con l’azienda).

Nel caso dei pensionati occorre avere almeno 64 anni ed un reddito basso con entrate che non devono superare, nel complesso, due volte il trattamento minimo annuo. Vale a dire che il reddito non dovrà essere superiore, pur con un margine di tolleranza, di 15.563,86 euro all’anno (ovvero 16.067,86 euro annuali).

Daniele Orlandi

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