Comincia a farsi strada una nuova teoria sulle cause che hanno scatenato il tumore di Kate Middleton, e non è una notizia rassicurante.
La principessa del Galles, durante un videomessaggio che ha fatto il giro del mondo, dopo mesi di rumors e speculazioni sulla sua malattia ha dichiarato di avere un tumore, ma non ha specificato di cosa si trattasse.
Da allora sono state fatte molte ipotesi, ma ad oggi manca una dichiarazione ufficiale, ed è ovviamente comprensibile che la Royal Family protegga la privacy della futura regina.
Alcuni hanno però ipotizzato che la neoplasia di Kate Middleton sia stata innescata da un virus. Andiamo a scoprire di cosa si tratta e perché tutte le donne dovrebbero preoccuparsi.
Forse non tutti immaginano che i tumori possano essere innescati anche dai virus. E invece il Papillomavirus è uno di quelli che può trasformarsi in neoplasia. Questo agente patogeno, tra l’altro, è il secondo virus al mondo responsabile del cancro, e i numeri sono davvero preoccupanti: ogni anno in Italia quasi 6.500 casi di tumore sono riconducibili proprio al Papillomavirus (HPV), di cui 2.365 alla cervice uterina, 1.900 all’orofaringe, 1.200 alla vulva, 500 al pene, 300 all’ano e 200 alla vagina.
L’HPV si trasmette sessualmente, e a differenza di quanto si possa pensare i tumori colpiscono anche l’uomo; il fatto che nella maggior parte dei casi questo virus non inneschi tumori consente che venga diffuso maggiormente. Infatti nell’80% dei casi l’organismo riesce a sconfiggerlo, e il soggetto non sa nemmeno di averlo contratto. Ma se la persona ha le difese immunitarie indebolite o è predisposta, manifesta dopo qualche anno lesioni sempre più gravi che poi si trasformano in cancro.
Probabilmente Kate Middleton è incorsa in quella percentuale di casi in cui il virus, dopo anni di latenza, ha scatenato il tumore. Naturalmente, queste sono solo supposizioni, e non si hanno dichiarazioni ufficiali in merito. Per quanto riguarda la protezione verso il Papillomavirus, i medici consigliano a uomini e donne, soprattutto giovani, di fare il vaccino. Oggi esiste il vaccino nonavalente: oltre a HPV 6, 11, 16 e 18, assicura la protezione contro altri cinque ceppi capaci di indurre il cancro, prevenendo oltre il 90 per cento delle forme tumorali associate al virus.
Di recente, la vaccinazione contro l’HPV viene suggerita ai giovanissimi già a partire da 11-12 anni, e lo scopo dell’OMS è di arrivare a vaccinare il 90% della popolazione femminile e maschile entro i 24 anni di età. Per prevenire i danni da Papillomavirus c’è anche un’altra arma, ovvero gli screening accessibili alle donne, ovvero il Pap Test e il test HPV, che tutte possono fare fissando un appuntamento col ginecologo di fiducia, o sfruttando il piano sanitario che offre lo screening gratuitamente alle donne dai 25 anni in su.
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